Commissione Regionale per le pari opportunità

La Commissione regionale per le pari opportunità tra uomo e donna è Organo consultivo del Consiglio e della Giunta regionale e cura il controllo e l'effettiva attuazione nel territorio regionale dei principi di eguaglianza e di parità sociale.
Svolge le proprie funzioni in campo istituzionale, economico, sociale e culturale per rimuovere gli ostacoli che costituiscono discriminazione diretta e indiretta nei confronti delle donne.

Istituita con L.R. 23/1990, è stata da ultimo modificata con L.R. n. 11/2018. Quest’ultima ha significativamente riformato la composizione della Commissione, introducendo una componente maschile in misura non superiore al 30%.
La Commissione è composta dalla Consigliera o Consigliere per l'attuazione del principio di parità di trattamento per l'accesso al lavoro e da quattordici Commissarie o Commissari che siano rappresentative/i dei movimenti delle donne e delle associazioni che si occupano della partecipazione paritaria di donne e uomini alla vita economica e sociale del territorio regionale e abbiano in questo campo riconosciuta esperienza e competenza nei diversi aspetti e profili.

Può articolarsi in Sezioni o Gruppi di lavoro ed è rappresentata dalla Presidente, eletta tra i propri componenti.
Ne fanno parte di diritto, con voto consultivo, le Consigliere regionali in carica e, a seguito della modifica legislativa, un rappresentante dei Consiglieri regionali in carica.

Il Programma annuale di attività viene approvato dall'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale (art. 6 co. 5-bis, L.R. 23/1990) e presentato nel corso dell'Assemblea regionale delle Associazioni e Movimenti delle donne, convocata annualmente anche per recepire i suggerimenti e le attività delle Associazioni stesse, così come previsto dall'art. 2 co. 4 della L.R. 23/1990.

Nella seduta del 14 novembre 2019, la Commissione ha adottato il "Regolamento interno per il funzionamento della Commissione regionale per le pari opportunità tra uomo e donna (articolo 6, comma 5, legge regionale 21 maggio 1990, n. 23 e successive modificazioni ed integrazioni)".